Il nuovo regolamento elettorale (dettagli)
Titolo: Il nuovo regolamento elettorale
Autore: Aldo Narducci
Data: 1955-02-15
Relazione: Ateneo, anno 6 n. 7 p. 1
Identificatore: 06_07_01_01
Testo:
COME VOTEREMO NELLE ELEZIONI DI MARZO?
Il nuovo regolamento elettorale
Il nuovo progetto per regolare le elezioni verrà sottoposto alla prossima Assem
blea dell’Interfacoltà, ma si prevede che verrà accolto, essendo già stato appro
vato dai rappresentanti di correnti che componevano la Commissione - Statuto
Dopo tre anni di discussioni e pole
miche e dopo estenuanti sedute diur
ne e notturne dell’Assemblea Interfa
coltà, si è finalmente giunti alla con
clusione della riforma di tutta la strut
tura dell'Organismo Rappresentativo
torinese: il sistema elettorale.
Lasciando l'ipocrisia da parte, era
questo il punto dolens della proget
tata riforma; sulle funzioni e poteri
della presidenza, dell'esecutivo, degli
organi tecnici («Ateneo», C.U.C., CUT, C.R.U.E., C.A.S.S., C.U.S.), e dei singoli Comitati di Facoltà, più o meno il punto di conciliazione
si sarebbe sempre trovato, ma sem
pre si parava dinanzi l'ostacolo del
sistema elettorale; così per tre anni
le elezioni universitarie, che si dove
vano tenere a dicembre, vennero rin
viate a marzo con la speranza di un
accordo in extremis, accordo che mai
veniva e che pertanto si doveva tor
nare al vecchio sistema dei rappresen
tanti di corso per l’Assemblea Inter
facoltà e delle liste politiche per il
Congresso.
L’Assemblea Interfacoltà nella sedu
ta del 15 gennaio ha già approvato
il nuovo statuto (illustrato in un
precedente numero di « Ateneo » ), aveva rinviato per l'ennesima volta
la discussione del sistema elettorale
sempre con la speranza di un accordo
tra i vari gruppi universitari. Fi
nal
mente, dicevo, l'accordo è stato
raggiunto e sarà sottoposto all'appro
vazione dell'assemblea nella prossima
seduta di fine febbraio assieme alla
proposta di convocare i comizi elet
torali per metà marzo.
La commissione Modifica Statuto
che ha terminato positivamente ed
unanime i suoi intensi (e talvolta bur
rascosi) lavori, era formata dai rap
presentanti dei gruppi universitari al
Congresso (e cioè dai cattolici del
l'Intesa, goliardi dell'U.G.I., monar
chici del Viva Verdi, socialcomunisti
dell’Università Nuova, missini della
Fiaccola) e da alcuni membri dele
gati dell’Assemblea Interfacoltà. Il
progetto elettorale è composto da 12
articoli suddivisi in due sezioni. La
prima sezione riguarda l'elezione del
l'« Organo deliberativo fondamentale »
definito con il vecchio nome di
« Assemblea Interfacoltà », eletta « con
sistema proporzionale a collegio plu
rimo di Ateneo, per liste concorrenti, con ripartizione dei seggi in sede
unica d'Ateneo (art. 74); la riparti
zione dei seggi tra le liste concorrenti
avviene con il sistema proporzionale
d’Hondt, quindi all'interno di ogni
lista concorrente si procede alla ri
partizione dei seggi tra le varie liste
di facoltà con il sistema d’Hondt »
(art.
75); « sono costituiti in sede
circoscrizionale le seguenti facoltà o
gruppi di facoltà: a) economia;
b) legge e scienze politiche; c) let
tere, filosofia e magistero; d) chimi
ca e farmacia; e) medicina; f) mate
matica, fisica, biennio ingegneria, agraria, veterinaria, scienze naturali »
(art. 76). «Nell'ambito di ciascuno
dei collegi sopra elencati vengono
presentate varie liste concorrenti, ognuna delle quali formata da un nu
mero di studenti iscritti alla facoltà
compresi nel collegio, non superiore a
12 e non inferiore a 4, eccetto per
i collegi c)per un massimo di 20
ed f) per un massimo di 15» (arti
colo 77). « Le liste concorrenti deb
bono essere presentate e collegate in
almeno 4 collegi con identica deno
minazione » (art 79). « Ogni lista
può essere formata per 1/4 da can
didati non iscritti alla facoltà della
circoscrizione. Questi candidati deb
bono presentarsi in lista pure nella
circoscrizione comprendente la loro fa
coltà, e non possono presentarsi in
più di 2 collegi elettorali » (art. 80).
Esempio pratico. I gruppi universi
tari A, B e C presentano nei vari
collegi elettorali (almeno in 4) le
proprie liste collegate e denominate
rispettivamente A, B e C (art. 79).
Così nei collegi di economia, legge
e scienze politiche, chimica e farma
cia, medicina, si troveranno le liste
A, B e C, ciascuna formata da un
mimmo di 4 candidati ad un massi
mo di 12 (art. 77). I candidati de
vono essere per i 3/4 iscritti alla fa
coltà della circoscrizione; così a me
dicina 9 candidati devono essere della
facoltà di medicina ed i rimanenti 3
di qualsiasi altra facoltà; i candidati
possono presentarsi oltreché nel colle
gio della propria facoltà, in una delle
altre circoscrizioni (art. 80). Nel col
legio di matematica, fisica, biennio
ingegneria, agraria, veterinaria e
scienze naturali i candidati di ogni
lista possono arrivare a 15 in conside
razione delle numerose facoltà rag
gruppate, e così pure il collegio di
lettere, filosofia e magistero dove i
candidati possono arrivare al massimo
di 20 (art. 77).
I voti ottenuti dal gruppo universi
tario A con le proprie liste presentate
nei vari collegi confluiscono in sede
unica di Ateneo (art. 74) come se
non esistessero i 6 collegi elettorali
(vecchio sistema del congresso) e ciò
per evitare il frazionamento dei voti
che andrebbero a tutto danno delle
minoranze. Così pure le liste B e
C. Nel collegio unico di Ateneo le
liste A, B, e C, nei loro complessi, concorrono tra loro per la riparti
zione dei seggi dell’Assemblea. La lista
A consegue 14 seggi; per conoscere
a quali facoltà appartengano i sopra
citati 14 seggi il gruppo universitario
A va a ricercare con la proporzionale
d’Hondt tra vari collegi elettorali
dove ha presentato proprie liste quelli
in cui ha avuto più voti. Così con
sideriamo che ottenga 5 seggi a
legge e scienze politiche, 4 a medicina, 3 a economia e 2 a lettere fil
osofia, magistero. Conosciuti così a quali col
legi appartengono i seggi, per sa
pere i nomi dei candidati eletti si
guarda ai voti preferenziali ottenuti dai
singoli candidati.
Tutta la complicata procedura dei
collegi è stata progettata per per
mettere a tutte le facoltà (anche le
più piccole come agraria e veteri
naria) di poter eleggere i propri rap
presentanti ed evitare così che la
futura Assemblea sia composta quasi
esclusivamente da elementi delle fa
coltà più numerose.
La seconda sezione tratta dell'ele
zione dei Comitati di Facoltà, formati
dai consiglieri della Facoltà eletti alla
Assemblea.
Non si può riassumere in un solo
articolo, tutti i vantaggi e gli incon
venienti del nuovo progetto che a
molti parrà macchinoso, ma un dato
è certo: il vecchio sistema bicame
rale non funzionava e
d era un assur
do (basta pensare che i consiglieri
nazionali dell'U.N.U.R.I. per Torino
sono attualmente eletti dal Congresso, dal quale ricevono le direttive e al
quale debbono rispondere del loro
operato, mentre chi effettivamente
rappresenta la classe universitaria to
rinese è l'assemblea Interfacoltà). In
vista poi del riconoscimento giuri
dico degli organismi rappresentativi
era indispensabile attenersi alle norme
direttive dell'U.N.U.R.I. e adeguarci
a tutte le altre università che già
hanno strutture simili al nuovo pro
getto torinese.
L'optimum non è certo di questo
mondo, ed il fatto che lo statuto ed
il progetto di regolamento elettorale
abbiano avuto l'approvazione di tutti
i gruppi universitari (dal comunista
al fascista), dimostra come tutto il
possibile sia stato fatto per conciliare
le diverse e talvolta opposte tesi sulle
strutture e funzioni dell'organismo
rappresentativo.
La parola spetta ora all’Assemblea
Interfacoltà per accettare o meno
il progetto della Commissione Modi
fica Statuto, progetto che ho voluto
esporre già prima su " Ateneo ", per
chè tutti gli universitari sappiano il
nuovo indirizzo che i loro rappresen
tanti stanno per dare all’Interfacoltà
e con la speranza di un più frequente
contatto fra eletti ed elettori almeno
sui problemi più importanti e decisivi
come questo. Ne guadagnerebbe in
prestigio e funzione l'organismo rap
presentativo ed in conseguenza la
classe universitaria che esso rappre
senta. Aldo Narducci
Collezione: Ateneo del 15 febbraio 1955 (contiene il numero intero)
Etichette: Narducci Aldo
Citazione: Aldo Narducci, “Il nuovo regolamento elettorale,” Riviste degli studenti, ultimo accesso il 09 dicembre 2023, https://rivistestudenti.unito.it/items/show/1199.